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sabato 15 maggio 2010

FARINATA DI CECI




La farinata (o fainè, o cecina a seconda dei posti..) nasce come frittata ligure, ma è molto usata anche in sardegna (sassari in particolare) e toscana, e sicuramente ci sono varianti anche in altri posti. E' molto semplice da preparare, vi occcorrono:


Acqua 900 ml
Farina di ceci 300 gr
Olio di oliva extravergine 1/2 bicchiere
Pepe
una spolverata
Sale
q.b.


miscelate il tutto fino a ottenere un composto liquido e omogeneo, che lascerete riposare, mescolando di tanto in tanto, dalle 4-5 ore, fino ad arrivare alle 10 ore, coperto con un coperchio e fuori dal frigorifero.
Levate la schiumetta che si sarà formata in cima, versate il restante olio in una teglia antiaderente (di rame sarebbe l'ideale, ma non si può avere tutto, vero? ^^), coprendone tutto il fondo. Versate il composto e fate cuocere in forno preriscaldato a 220° finchè diventa bella dorata.
Sfornate, salate, pepate e.. buon appetito ^^

curiosità:
-A seconda dei posti viene farcita anche con cipolla, salsiccia... insomma viene usata quasi come una base per pizza ^^.
- Nella zona di livorno viene servita dentro un panino e chiamata 5 e 5, il nome deriva dal fatto che parecchi anni fa il suo costo era di cinquanta centesimi per la focaccia e cinquanta per la torta di ceci.
-Leggenda vuole che sia nata sia nata nel 1284, per una pura casualità, quando Genova sconfisse Pisa nella battaglia di Meloria, al ritorno dalla battaglia, le navi genovesi si trovarono coinvolte in una tempesta ed alcuni barili d'olio e farina di ceci si rovesciarono bagnandosi d'acqua salata.
A causa della scarsità di provviste, fu recuperato tutto il possibile ed ai marinai fu servito quel miscuglio di ceci ed olio che, nel tentativo di renderlo meno sgradevole, fu messo ad asciugare al sole ottenendo così una specie di frittella.
Giunti a terra, i Genovesi, decisero di migliorare la ricetta di questa frittella improvvisata, cuocendo la poltiglia che si otteneva in forno. Il risultato era così buono che per scherno agli sconfitti, venne chiamato l'oro di Pisa.

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