Ogni tanto in assenza di notizie torna alla ribalta il problema dei bambini soldato, problema pronto a tornare nel dimenticatoio non appena succede qualcosa di più importante per noi che tendiamo a chiudere gli occhi per non vedere le cose che non vanno.
Io invece ne vorrei parlare e vorrei ricordarvi che nel mondo si stima ci siano 300.000 bambini che imbracciano un fucile, che vengono tolti alle loro famiglie e che vengono mandati a morire. Si dice che questi bambini si arruolino volontari… (chi è il maschietto che a 10 anni non voleva fare la guerra? non per questo i nostri genitori ci mandavano nell’esercito..) a questo si aggiunge che l’alternativa per questi bambini è la fame, quindi pare ovvio che scelgono di fare la guerra in cambio della promessa di un pasto caldo, tutto questo quando non vengono rapiti di notte o venduti dalle famiglie. Non tutti vengono usati per combattere, alcuni vengono usati come schiavi e numerosi sono gli abusi sessuali, i casi più ecclatanti sono in Africa, ma anche altri stati fanno uso di bambini nelle guerre.
Secondo il rapporto globale 2008 gli stati che usano minori nei propri conflitti sono:
Colombia
Costa d’avorio
Palestina
Chad
Sudan
Somalia
Uganda
Congo
Burundi
Repubblica centro-africana
Iraq
Afghanistan
India
Nepal
Birmania
Filippine
Thailandia
Indonesia.
In gennaio abbiamo avuto la notizia della liberazione in nepal di 200 ragazzi (su 4008) catturati dai maoisti quando è caduta la monarchia ed è stata proclamata la reppublica.
Una buona notizia a metà visto che lo stato non ha previsto minimamente un sostegno psicologico e un aiuto per rientrare nella società. Alcuni verranno aiutati dalle nazioni unite che per loro ha organizzato dei corsi professionali, ma la maggior parte tornerà al suo villaggio natale.
L’Unicef ha realizzato in numerosi Paesi programmi per assistere e aiutare i bambini soldato nel reinserimento, e dal 1998 sono stati reintegrati 100.000 bambini soldato.
Purtroppo non per tutti andrà cosi bene, nel caso questi bambini riescano a salvarsi per loro ci sarà sempre da affrontare il fatto che hanno ucciso persone, assistito a stupri e violenze, e per la maggior parte il futuro non è la salvezza, un corso professionale e una nuova vita, ma semplicemente il passaggio da un padrone (l’esercito) a un altro ( “datore” di lavoro).
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