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lunedì 23 agosto 2010

C'è la crisi? e io mi sposo on line!!!


L. è romano mentre G. è galla, si sono sposati due giorni fa davanti a un prete teutone. No, non siamo in un film sui viaggi nel tempo, ma dentro un gioco, Traviani, ideato dalla Travian Games, la nota casa produttrice di Travian.

Traviani è un gioco on line dove voi siete un’ omino alle prese con l’eredità dello zio, una maledizione da sconfiggere e tanti strambi personaggi che popolano queste terre e con i quali dovrete interagire per risolvere le varie missioni, il vostro compagno di viaggio sarà un maiale parlante che vi aiuterà nei momenti di difficoltà.

E’ un gioco che si presta a molte letture, infatti potete espandere e arredare la vostra casa, fare vari minigiochi, combattere in arena, chattare con gli amici, fare delle missioni e tanto altro, potete scegliere di giocare in modo completo facendo tutto questo, oppure accontentarvi di fare solo alcune di queste cose (dipende da quanto siete fanatici delle classifiche).

Lo scopo principale del gioco è la socializzazione, infatti i giocatori possono riunirsi in “gilde” per poter mettere assieme le risorse e comprare dei bonus, cosa impossibile da soli, ci sono vari tipi di chat con le quali è possibile conoscere tanta gente nuova, e c’è la compravendita tra giocatori, insomma il tutto è pensato per fare in modo che i giocatori interagiscano tra di loro e collaborino.

Ed è cosi che si sono conosciuti i nostri L. e G., si sono innamorati per davvero chattando tutti i giorni e hanno deciso, in attesa del matrimonio vero, di unirsi su Traviani, il capo della loro gilda ha ufficiato le nozze nel giardino della loro casa arredato appositamente e alla presenza di tutti i loro amici virtuali.

Sicuramente un modo economico per risparmiare sulla festa di nozze!

1 commento:

  1. Apperò... in effetti non è male come idea :D Tutto ciò mi ricorda le chat stile Second Life, dove i vari avatar ridono, scherzano, ballano, giocano, si... ehm... accoppiano, si sposano... e così via. Peccato però che i proprietari degli avatar spesso si dimenticano di avere anche una vita reale che regala sensazioni, scosse, e brividi che la virtualità non può donare. E rimangono prigionieri della rete (metafora azzeccatissima direi). Ovviamente da quanto leggo questo non è il caso delle persone qui sopra citate, e me ne compiaccio. Beh concludendo, sicuramente divertentissimo giocare ed interagire con dei pupazzetti, ma non dimentichiamo che le vere emozioni sono fatte di carne, non di pixel. Ossequiosamente... A.

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